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Galleria dell'Accademia di Firenze
Mybosswas Buonarroti

Visual identity, type design, wayfinding design, environmental design.

Il progetto di identità visiva della Galleria dell’Accademia di Firenze, fortemente voluto dal Direttore Cecilie Hollberg, è stato curato dallo studio creativo multidisciplinare Mybosswas di Torino in un gruppo di lavoro allargato cui, con il coordinamento del Direttore e dello staff della Galleria, ha preso parte l’architetto Piero Guicciardini dello studio Guicciardini e Magni di Firenze curatore del nuovo allestimento dell’ingresso, dei nuovi supporti per la segnaletica e per le didascalie di sala attualmente in fase di produzione.

The Galleria dell’Accademia di Firenze’s visual identity project, which Director Cecilie Hollberg has been extremely eager to see come to fruition, has been managed by Mybosswas, a creative multidisciplinary studio from Turin, in conjunction with an expanded working group coordinated by the Gallery’s Director and staff and including architect Piero Guicciardini, from Florence-based practice Guicciardini & Magni, who has designed the new entrance layout and the new signposting and exhibition hall caption supports currently in the production phase.

Creative direction and photography
Giorgio Ferrero

Interior design
Piero Guicciardini (Guicciardini e Magni)

DOP
Federico Biasin

Art direction
Arianna Grasso

“Ancora prima di arrivare a Firenze come Direttore di questo istituto – spiega il Direttore della Galleria dell’Accademia Cecilie Hollberg – avevo notato molto distintamente come il nome del museo, che ha una origine storica molto importante e che necessariamente deve essere mantenuto, non sia immediatamente associato al capolavoro universalmente noto che abbiamo il privilegio di conservare, il David di Michelangelo, né tanto meno al resto delle straordinarie e ricche collezioni che esponiamo nelle nostre sale. Il mio sforzo in questi anni si è concentrato molto su quanto era necessario mettere in campo per offrire al pubblico una esperienza di visita anzitutto sicura, ma anche funzionale e gradevole. Parallelamente agli impegnativi lavori di messa a norma e all’avvio dei cantieri di consolidamento e restauro architettonico e di rinnovo impiantistico, abbiamo quindi lavorato sul completo ripensamento della segnaletica esterna e interna al museo, sull’area di accoglienza in ingresso al museo, su un sistema di pannelli esplicativi e didascalie che garantissero a tutti una migliore fruizione. A monte di tutto questo processo, era indispensabile dotare il museo di un logo forte, immediatamente riconoscibile e che tutti, fiorentini e stranieri, potranno finalmente associare in maniera inequivocabile al nostro nome e alla nostra ubicazione nell’edificio storicamente nostra sede: la Galleria dell’Accademia di Firenze.”

Un percorso complesso di indagine e di totale ripensamento, dunque, che ha coinvolto il museo e tutte le aree di attività. Oggi, la Galleria dell’Accademia presenta al pubblico il primo fondamentale passo di questo processo: il nuovo logo, nato da un lungo lavoro di ricerca, come spiega il direttore creativo di MyBossWas Giorgio Ferrero: “Fin dal primo momento abbiamo seguito alcune semplici direttive di progetto per riuscire a sintetizzare visivamente i valori della Galleria dell’Accademia. Il segno, il colore, il carattere tipografico, l’iconografia. Siamo partiti da una selezione dei capolavori più rappresentativi delle diverse collezioni del museo: il David di Michelangelo, il modello in gesso della Ninfa Arnina di Lorenzo Bartolini, il Clavicembalo di Bartolomeo Cristofori, l’ Annunciazione e i Santi Caterina d’Alessandria, Antonio abate, Procolo e Francesco d’Assisi di Lorenzo Monaco.

Abbiamo iniziato a cercare il segno identificativo partendo dalle riprese ad altissima definizione che abbiamo prodotto. La direttrice desiderava esplicitare la presenza del David nel logotipo e dopo diversi affinamenti siamo arrivati ad un segno essenziale ma anche sufficientemente ricco per comunicare questa icona senza tempo.
La ricerca del colore è avvenuta analizzando la matrice cromatica di alcune pitture esposte nel Museo: nei manti di Maria nelle tavole in collezione abbiamo trovato questo blu ceruleo scuro, essenziale, inedito e carico di significato. Nel colore del marmo del David abbiamo trovato il colore secondario, un bianco caldo. Da un lato la pittura, dall’altro la scultura: le due anime del Museo vivono nei due colori scelti per rappresentarlo.

Abbiamo poi cercato una linea direttrice negli elementi testuali ricorrenti nei dipinti rinascimentali esposti in museo: da queste epigrafi abbiamo estratto il dna del carattere tipografico che abbiamo disegnato, che sarà utilizzato per tutte le titolazioni in museo e nelle diverse applicazioni. Per l’iconografia presente nella segnaletica abbiamo lavorato sul quadrato contenente il logo del museo, ispirato in prima battuta dalla sintesi visiva del piedistallo del David. In questo quadrato, sfruttando gli spazi presenti nel logotipo, abbiamo trovato le linee guida necessarie per il disegno di tutti gli elementi iconici necessari alla segnaletica”.

Even before I came to Florence to take up the post of Director here – explained Galleria dell’Accademia Director Cecilie HollbergI noticed very clearly that the name of the museum, which has a very important historical origin and which absolutely needs to be maintained, isn’t immediately associated either with the universally acknowledged masterpiece that we’re privileged to host, namely Michelangelo’s David, or indeed with the rest of the superb collections in our exhibition halls. My efforts over the past few years have focused a great deal on what we needed to do first and foremost to offer the public a safe but at the same time also a functional and a pleasant visitor experience. So in parallel with the drive to bring the museum into line with today’s legal standards and with the start of work on the museum’s structural consolidation, architectural restoration and plant and system renewal, we’ve completely rethought its internal and external signposting, visitor reception facilities at the entrance and a system of explanatory panels and captions designed to allow every category of visitor to make the most of their visit. Upstream of this whole process, it was crucial for us to endow the museum with a strong logo immediately recognisable to all, and that everyone – Florentines and non-Florentines alike – will finally be able to associate unequivocally with our name and location in what has always been our historical premises, the Galleria dell’Accademia di Firenze.”

His complex investigation and comprehensive rethinking process has involved the museum as a whole and every single area of its activities, and today the Galleria dell’Accademia is presenting the first crucial step in that process: its new logo, the product of lengthy research, as MyBossWas Creative Director Giorgio Ferrero explains:We followed a few simple guidelines from day one in our effort to succeed in visually encapsulating the values embodied by the Galleria dell’Accademia. Our keywords were: sign, colour, font and iconography. To come up with the right colour, we analysed the colour matrix of some of the paintings in the museum and we found this dark cerulean blue – immediate, little-known and pregnant with meaning – in the Virgin’s mantle in the collections’ panel paintings, while warm white, our secondary colour, was inspired by the marble that Michelangelo used to carve his David. So the museum’s two complementary aspects, painting and sculpture, coexist in the two colours chosen to represent it.

We also sought inspiration in the inscriptions that are a fairly recurrent feature of the Renaissance paintings on display in the museum, to come up with the font that we’ve designed and that is going to be used henceforth for all the titles in the museum and in a range of different circumstances”.

Graphic design
Natalia Trzmielak

Social Campaign
Matteo Guerra

Font development
Joseph Miceli

Video
Carlo Mossetti

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